Il noleggio a lungo termine sta vivendo una trasformazione grazie a formule innovative come il Pay per Use, proposto da Flee. A differenza del tradizionale canone Flat, questo modello addebita un costo variabile in base ai chilometri effettivamente percorsi, offrendo flessibilità soprattutto a chi guida poco.
Secondo dati dell’Osservatorio sulla Mobilità 2024, il 35% degli italiani preferisce soluzioni di noleggio flessibili, con un aumento del 12% rispetto al 2023. Flee risponde a questa domanda con un sistema che calcola il canone in base all’utilizzo reale, ideale per chi lavora in smart working o usa l’auto solo nei weekend.
Ma come funziona nel dettaglio? Con il Pay per Use, il costo parte da una base mensile più una tariffa per km, mentre il piano Flat offre un prezzo fisso indipendentemente dai chilometri. Un confronto pratico: per chi percorre meno di 8.000 km l’anno, il Pay per Use può far risparmiare fino al 20% rispetto alla Flat.
Il trend della mobilità flessibile è in crescita anche per motivi ambientali. Un report di Legambiente evidenzia che ridurre i km percorsi abbassa le emissioni di CO2 del 15%. Flee include infatti veicoli ibridi ed elettrici nella sua flotta, allineandosi agli obiettivi UE per la neutralità carbonica.
Tra le curiosità, Flee permette di modificare il piano in corso d’opera: passare da Flat a Pay per Use (o viceversa) senza penali. Una scelta vantaggiosa per chi cambia stile di vita, come un trasferimento in città con meno spostamenti.
Quale opzione scegliere? Dipende dall’uso. Per percorsi prevedibili e superiori ai 10.000 km annui, il Flat rimane conveniente. Ma per chi cerca flessibilità e risparmio, il Pay per Use è la risposta. Intanto, Flee punta a raddoppiare la flotta entro il 2026, segnando un nuovo passo verso la mobilità su misura.