Toyota sta ridefinendo la sua strategia per la mobilità elettrica, bilanciando ambizioni e realtà di mercato. Sebbene il costruttore giapponese abbia annunciato un ampliamento della gamma auto elettriche, ha contemporaneamente rivisto al ribasso le stime di produzione per il prossimo anno. Una mossa che riflette le sfide del settore, tra domanda fluttuante e concorrenza agguerrita.
Secondo dati recenti di BloombergNEF, le vendite globali di veicoli elettrici cresceranno del 21% nel 2025, un ritmo più lento rispetto al 35% del 2024. Toyota, che punta a vendere 1,5 milioni di EV entro il 2026, ha ridotto del 15% le previsioni per il prossimo anno, citando ritardi nelle infrastrutture di ricarica e nei tempi di sviluppo tecnologico.
Tuttavia, l’azienda non rinuncia all’innovazione. Sta lavorando a batterie a stato solido, promettendo autonomie superiori a 1.000 km e tempi di ricarica dimezzati. Un vantaggio competitivo rispetto a Tesla e BYD, che dominano il mercato con tecnologie più consolidate. Intanto, il lancio del nuovo modello bZ4X dimostra l’impegno verso una transizione graduale ma decisa.
L’impatto ambientale rimane centrale. Toyota stima che, entro il 2030, i suoi veicoli elettrici ridurranno le emissioni di CO2 del 50% rispetto ai modelli a combustione. Un obiettivo ambizioso, che richiederà investimenti per 70 miliardi di dollari in tecnologie pulite, come confermato dal CEO Koji Sato.
Tra i trend emergenti, spicca la strategia multi-tecnologica dell’azienda: oltre all’elettrico puro, continua a sviluppare ibridi e idrogeno. Una scelta criticata da alcuni, ma che riflette la complessità del mercato globale. Intanto, in Europa e Cina, dove la domanda di EV è più forte, Toyota accelererà i piani di elettrificazione.
Il futuro della mobilità sostenibile passa anche da scelte pragmatiche. Toyota lo sa bene, e mentre adegua i suoi obiettivi, prepara il terreno per una rivoluzione che va oltre i semplici numeri.
