Dopo un’attesa di oltre tre anni, FreeDOS torna con un aggiornamento stabile che porta la versione a 1.4. Il sistema operativo open-source, nato come alternativa a MS-DOS, continua a essere una scelta popolare per gli appassionati di retrocomputing e per chi necessita di un ambiente leggero e affidabile.
Il team di sviluppo si è concentrato principalmente sul miglioramento della stabilità, ma non mancano alcune novità degne di nota. Tra queste, spiccano gli aggiornamenti al kernel e ai driver, che garantiscono una maggiore compatibilità con hardware moderno. Secondo i dati del progetto, FreeDOS viene ancora utilizzato da circa 500.000 utenti attivi in tutto il mondo, un numero significativo per un sistema operativo di nicchia.
Rispetto alle versioni precedenti, FreeDOS 1.4 introduce anche miglioramenti nella gestione della memoria e nelle prestazioni, ottimizzando l’uso delle risorse su macchine più vecchie. Questo lo rende ideale per chi vuole resuscitare PC vintage o per scopi didattici. Nonostante la sua natura minimalista, FreeDOS supporta una vasta gamma di software, inclusi browser testuali e strumenti di sviluppo.
Un altro aspetto interessante è la crescente comunità che ruota attorno al progetto. Negli ultimi anni, infatti, sono stati sviluppati oltre 200 nuovi pacchetti software compatibili, segno di un ecosistema ancora vitale. Tra le curiosità, FreeDOS è stato persino utilizzato in ambito industriale per controllare macchinari obsoleti che richiedono un sistema operativo leggero.
Con questo aggiornamento, FreeDOS dimostra di essere più che un semplice pezzo di storia dell’informatica: è una piattaforma ancora viva e in evoluzione. Per gli utenti che lo utilizzano, la versione 1.4 rappresenta un passo avanti importante, mantenendo intatto lo spirito open-source e la compatibilità con il passato.