La decisione di Microsoft di rendere immodificabile la posizione della barra delle applicazioni in Windows 11 ha generato non poche polemiche tra gli utenti. A svelare il motivo dietro questa scelta è Dave Plummer, ex ingegnere Microsoft, che ha spiegato come si tratti di una combinazione di fattori tecnici e statistici.
Secondo Plummer, meno del 5% degli utenti spostava la barra delle applicazioni nelle versioni precedenti di Windows, come riportato dai dati interni dell’azienda. Questo ha portato Microsoft a optare per una soluzione più semplice, riducendo la complessità del sistema e migliorando la stabilità.
Un altro aspetto chiave è legato alla nuova interfaccia centrata di Windows 11, progettata per offrire un’esperienza più coerente su dispositivi touch e tradizionali. La barra fissa al centro semplifica l’accesso alle app e riduce il rischio di errori di sistema causati da personalizzazioni estreme.
Confrontando Windows 11 con macOS e Linux, emerge una tendenza simile: molti sistemi operativi moderni limitano la personalizzazione per garantire maggiore affidabilità. Tuttavia, questa scelta ha diviso la community, con alcuni utenti che richiedono maggiore flessibilità.
Curiosamente, Plummer ha rivelato che la modifica della posizione della barra richiederebbe un rewrite completo del codice, un processo troppo costoso per una funzionalità utilizzata da una minoranza. Intanto, gli utenti più esperti possono ancora ricorrere a tool di terze parti, sebbene con rischi per la sicurezza.
Nonostante le critiche, Microsoft sembra intenzionata a mantenere questa impostazione, puntando su un design uniforme e ottimizzato per la maggioranza degli utenti. Resta da vedere se future update introdurranno opzioni aggiuntive per soddisfare anche gli utenti più esigenti.