Mercedes abbandona Citan e Classe T per modelli più redditizi

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Mercedes-Benz ha ufficializzato la fine della produzione di due modelli commerciali, il Citan e la Classe T, segnando anche la conclusione della collaborazione con Renault. La decisione rientra in una strategia più ampia per concentrarsi su veicoli a maggior margine di profitto, in linea con le recenti tendenze del mercato automotive.

Secondo dati recenti, i veicoli commerciali rappresentano solo il 15% del fatturato globale di Mercedes, nonostante una crescita del 7% nel 2024. La Casa tedesca intende ottimizzare la gamma, privilegiando modelli come la Classe V e gli Sprinter, che garantiscono margini superiori e una migliore integrazione con la tecnologia elettrica.

La partnership con Renault, avviata nel 2012, aveva permesso a Mercedes di espandere la sua offerta nel segmento dei van compatti. Tuttavia, l’evoluzione del mercato e la crescente domanda di mobilità sostenibile hanno spinto la società a rivedere le priorità. Nel 2025, il 40% degli investimenti del gruppo sarà destinato a veicoli elettrificati e autonomi.

Un altro fattore determinante è la concorrenza asiatica, con marchi come Hyundai e BYD che stanno conquistando quote di mercato grazie a modelli economici e tecnologicamente avanzati. Mercedes preferisce quindi puntare su nicchie più premium, dove il brand può sfruttare il suo appeal.

Curiosità: il Citan, basato sul Renault Kangoo, era stato criticato per alcuni componenti non all’altezza degli standard Mercedes. La Classe T, invece, derivava dal Renault Trafic e aveva riscosso un discreto successo in Europa.

Con questa mossa, Mercedes si allinea a un trend più ampio: quello della razionalizzazione delle gamme per affrontare le sfide della transizione energetica. Resta da vedere se la strategia pagherà nel lungo periodo, soprattutto in un mercato sempre più competitivo.

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