Class action per airbag Takata, Stellantis sotto accusa

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La class action per i risarcimenti legati agli airbag difettosi Takata è stata finalmente approvata, mettendo sotto pressione Stellantis e altri colossi automobilistici. Il caso, che dura da oltre un decennio, riguarda milioni di veicoli equipaggiati con dispositivi potenzialmente letali, responsabili di almeno 28 morti e 400 feriti a livello globale.

Secondo i dati dell’NHTSA (National Highway Traffic Safety Administration), solo negli USA sono stati richiamati più di 67 milioni di airbag dal 2008, con costi stimati superiori ai 10 miliardi di dollari. In Europa, l’UDICON (Unione per la Difesa dei Consumatori) ha guidato la battaglia legale, ottenendo ora il via libera per la procedura collettiva.

Stellantis, nata dalla fusione tra PSA e FCA, è tra i gruppi più esposti. I modelli coinvolti includono vetture delle marche Citroën, Peugeot e Opel, vendute tra il 2000 e il 2015. Il problema principale riguarda il propellente chimico degli airbag, che può degradarsi nel tempo, causando esplosioni violente e proiettili di metallo.

Il mercato automobilistico sta ancora affrontando le conseguenze dello scandalo. Secondo J.D. Power, il 15% dei veicoli richiamati non è stato ancora riparato, nonostante le campagne di sostituzione. Intanto, le case produttrici hanno accelerato la transizione verso tecnologie più sicure, come gli airbag a gas inerti.

Curiosamente, Takata aveva insabbiato i test fallimentari già nel 2000, come rivelato da documenti interni. Solo nel 2013 l’azienda ha ammesso le responsabilità, dichiarando bancarotta nel 2017. Oggi, i consumatori chiedono giustizia, mentre le aziende cercano di limitare i danni reputazionali.

L’approvazione della class action in Italia segna un punto di svolta, ma i tempi per i risarcimenti potrebbero essere lunghi. Intanto, gli esperti consigliano di verificare lo stato del proprio veicolo sul portale del Ministero dei Trasporti, dove è possibile inserire il numero di telaio per controllare eventuali richiami attivi.

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