Passare ore davanti a smartphone, tablet o laptop prima di dormire non solo riduce la qualità del sonno, ma potrebbe triplicare il rischio di insonnia. Un recente studio pubblicato su ScienceAlert ha analizzato l’impatto della luce blu emessa dai dispositivi elettronici sul nostro ritmo circadiano, confermando ciò che molti sospettavano: più tempo si trascorre a letto con gli schermi, peggiore sarà il riposo.
La ricerca, condotta su un campione di oltre 5.000 adulti in 12 paesi, ha rilevato che il 75% di chi usa dispositivi a letto soffre di difficoltà ad addormentarsi. Tra i giovani under 30, la percentuale sale all’82%, secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Un fenomeno che non riguarda solo i social media, ma qualsiasi tipo di contenuto digitale.
Perché gli schermi disturbano il sonno? La luce blu inibisce la produzione di melatonina, l’ormone che regola il ciclo sonno-veglia. Anche solo 30 minuti di esposizione serale possono ritardare l’addormentamento di oltre un’ora. Inoltre, l’interattività di app e giochi stimola il cervello, rendendo più difficile il relax.
Esistono soluzioni pratiche per mitigare il problema. Molti produttori, tra cui Apple e Samsung, hanno introdotto filtri per la luce blu nei loro dispositivi. Tuttavia, gli esperti consigliano di evitare del tutto gli schermi almeno un’ora prima di dormire, optando per attività come la lettura di un libro cartaceo.
Il trend è particolarmente preoccupante tra i teenager: il 40% dei ragazzi dichiara di usare lo smartphone fino a tarda notte, secondo un report del 2024. Un’abitudine che, a lungo termine, può portare a problemi di concentrazione, stanchezza cronica e persino depressione.
Cosa fare allora? Oltre a ridurre l’esposizione agli schermi, è utile creare una routine serale rilassante, preferendo luci calde e ambienti silenziosi. Piccoli accorgimenti che, uniti a una maggiore consapevolezza, possono fare la differenza per la salute del nostro sonno.